Il Mezzogiorno all’OSSO

Entroterra Campano dopo 2 anni di chiusure e restrizioni, zone interdette e aree rosse o arancio, dove i settori culturali di arte e artigianato sono definitivamente morte…

Cosi che il comune, col piano dei suoi fedeli amministratori, per riprendersi dalla enorme crisi economica, progetta, pianifica e elabora, il piano zero di sopravvivenza antispopolamento. I borghi, le grotte, le mostre e i festival, i musei sono chiusi, ormai smantellati, e le strutture da due anni abbandonate, sono ormai fatiscenti, le associazioni culturali e ludico/sportive ormai fallite, assenti, rare botteghe di artigiani arrancano nel buio, come quelle dei Ceramisti proprio nella neo denominata “città della ceramica”… completamente e definitivamente chiuse, fallite, smantellate, sventrate. Altri 1500 giovani abitanti in meno. “E per la rinascita si inventano il grande mega/store Expò dell’Automobile del Sud” ( voce alla Fantozzi).

Già il buon giorno si vede dalle prime ore del mattino (giugno luglio agosto) nella splendida area inagibile dei “Capannoni Fiera Interregionale”, con ancora sul fronte lincompiuta salone del formaggio, riuniremo li un mercato “dell’automobile”? Non sono bastate alcune esperienze fallimentari, come: le industrializzazioni passate; le ricostruzioni immobiliari; il turismo di massa. Questo atteggiamento è significativo per questo territorio, sopratutto incomprensibili in tempi normali, figuriamoci post pandemia, non li saranno bastati i fallimenti? Le aree interne, collinari ridotte all’osso dalle becere politicanze, invece di promuoversi in ciò che ci lega al territorio, all’ambiente, alle sinergie resistite per un nuovo piano di rinascita a servizio di un vero turismo prossimo… Turismo ricercatissimo nel segno dello slow, la lentezza, il relax, la vita del tempo dilatato immersi nella cultura e natura… Presentando al meglio le risorse peculiari di questa Prima Vera Irpinia, dove vi sono presenti realtà agro alimentari eccellenti e uniche, infinite risorse agrarie, eccellenze artistiche, peculiari attitudini ludico/ambientali, eccellenze artigianali, sinergie biologiche agro/alimentari, quali oggi rapresenterebbero una linea di eccellenza primaria a livello comunitario, creando un trampolino di lancio di un richiestissimo settore, semplicemente esponendo i loro semplici prodotti e raccontandoci la loro storia, dando valore al territorio Irpino… E tanta roba… Invece, spendiamo tempo e denari, per promuovere le Automobili, industrie e settori produttivi d’oltre Oceano o settori commerciali da interesse lussuoso, settori senza sbocchi perché di nicchia, per quei pochi ricchi dai Portafogli pieni, che se la comprano l’industria automobilistica… Ché verrebbero a fare a Calitri?

Futuro nell’incontro tra Irpinia e Motori, ideato dall’Amministrazione Ecologista Socialista Ambientalista DiMaio, col mondo Automobilistico di Lusso, sarà proprio un ottima idea di ripresa dal basso, rinascita, buon futuro di ripresa, per un’ entroterra meridionale ridotta all’osso, già con sta crisi è il MotorShow quindi la benpensante soluzione, proprio al passo coi tempi quindi, troveremo al posto di cultura musica arti artigianato e agricoltura sostenibile il vuoto. Poi chi coordinerà questi bei piani per la ripresa irpina, la verità è che qualcuno dellcamministrazione voleva semplicemente cambiarsi l’auto, il sazio non comprenderà mai le esigenze dell’affamato, per questo tutta questa architettura organizzativa. Tra le tante cose pensate secondo voi sono fatte per Riabitare e Ripopolare o Risollevare la Verde Irpinia, può mai essere l’automobile la nostra pecularietà territoriale? Ma il presidente di regione, lo sceriffo delle cazzate, è d’accordo con voi? Ma delle numerosissime associazioni nate per rimediare ai disservizzi del Comune, che dicono di questi nuovi Virtuosismi Amministrativi? Come non detto, ma i rappresentati di categorie oggi in crisi “cosa si aspettano”? I nuovi bonus, contentino, i ricovery!
Quando accadrà, che rimarranno qui solo in pochi, tra i quali solo anziani, isolati, senza servizi, senza strutture, senza risorse, senza cultura, senza presente e futuro, cosa gli risponderete? Comprati l’auto.

Poi si lagnano in campagna elettorale che manca tutto, tanto, andremo tutti in auto in città per approvigionarci delle cose necessarie, o in treno per EBOLI? Eppure, si poteva approfittare oggi di aiutare e sostenere di più i nostri produttori, i nostri prodotti, proposti dai e nei nostri stessi territori, proporci come alternativa con la presenza dei nostri concittadini, conviventi, oggi sul patibolo delle crisi… e invece, chi mai se lo aspettava che nel frattempo qui sono le autovetture da salvaguardare, loro le uniche certezze Irpine, i Lapo che saltano fuori dai loro cappelli…
Abbiamo iniziato un cammino verso il declino più totale, anzi marciano sul dirupo, un’altra spinta per raggiungere la fine dell’ Irpinia, ma quale eco/sostenibile, dove la vita proseguirà con tante altre sofferenze e mancanze, di meravigliose opportunitá di ottenere un luogo fatto di natura incontaminata, ne resta utopia.

E noi che credavamo nel bio nel sinergico nel impatto zero al km zero…. Ma sopratutto:

nella cultura, le arti, gli artigianati, le esperienze culinarie, in quel turismo sostenibile, nella lentezza, nel meglio meno, nelle mostre, kermesse, nei musei, nelle sagre, nei festival come nel Cairano 7X e nello Sponz Fest.

Ma mai avremmo pensato nel expò automobilistico internazionale.

Tutto questo che ci porta?

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