Divisi nel festeggiare

Ieri 25 aprile 2024 come avviene da settantanove anni vi cade la grande ricorrenza, la nostra festa nazionale, grazie ai nostri partigiani ai nostri ribelli e tutti coloro che hanno lottato e si sono sacrificati per conquistare la nostra liberazione, liberi dal nazifascismo, dal fascismo e ogni tipo di dittatura e politica violenta anti democratica. Ecco che oggi i nostri attuali parlamentari governanti di pseudo destra, dagli evidenti ideali filo fascisti, anti popolari e antiegualitaristi, provenienti dalle frange del terrorismo nero e mafioso, dai covi di quei stagisti bombaroli dal manganello facile, revisionisti storici e sovranisti contro ogni dissenso pacifista, non tacciono, si nascondono nelle loro solite fogne, e non si vergognano di polemizzare clamorosamente la nostra invidiatissima democratica egualitaria costituzione della Repubblica Italiana, donataci dai nostri partigiani sognatori. Nelle scuole censurano BELLA CIAO per sostituirla con faccettanera. Nella piazze del dissenso propacifiste che ricorda ogni ripudio alla guerre si alzano i manganelli con l’ordine di reprimere. La tv di stato censurate non devono mostrare realtà pessimiste del mal governo, non devono annunciare i crimini compiuti dai loro politicanti, non devono mostrare alcune realtà alternativa popolare, dagli ideali distintivi egualitari, anti mafiosi, contro ogni corruzione, ingiustizia popolare, denunciatori repubblicani di crimini contro l’umanità e il popolo e critici ed ogni pseudo fascismo dittatoriale, che sta portando al presidenzialismo monocratico, tanto voluto dai poteri forti della massonerie e mafie, e questo governo di destra sta creando a nostro discapito. Impoverimento culturale e sterminio ad ogni benessere popolare conquistato, come il diritto alla libertà di istruzione, agli accessi a sanità pubblica, al diritto di un lavoro salariato dignitoso, alla individuale scelta di genere e preferenza di carattere sessuale, al diritto umano del pacifismo, al diritto di scegliere la propria vita, egualitarismo nei diritti, o semplice diritto d’opinione tra l’aclamazione o contestazione e dissenzo.  Oggi più che mai vi è ritornato dal silenzio tombale quel mostro chiamato fascismo dove tutti devono sottomersi inquadrarsi a questi guerrafondai servi delle lobby antidemocratiche. Si oggi si è divisi nel festeggiare, perché c’è chi sta marciando in divisa e chi marcendo di sopprusi nella contestazione, chi lotta ogni istante rimpiangendo i motti partigiani e denunciando chi andrebbe ancora appeso a testa in giù.

Oh! Partigiano portami via…

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