Cose che non ti diranno quando cominci a ristrutturare CASA

E lì si che poi ci vuole lo psicologo, uno di quelli veramente bravi, a tutti sarà capitato almeno una volta di intraprendere questa strana esperienza, ritrovandosi in un tunnel senza fine, seppelliti da milioni di cose da fare, fatiche di ERCOLE che un hobbysta, anche se un mago del fai da te non riuscirebbe da solo all’impresa, infinite operazioni da eseguire e innumerevoli fasi lavorative, lavori interminabili. Come dicevo un vero e proprio tunnel con un unica e lunga via di uscita, ma ancora lontana, esperienza da evitare e mai intraprendere da soli. Quel tecnico Geometra, Architetto, Ingegnere che sia, a parole semplici e infiniti gesti , li viene facile nel dire si, si, si qui giù e li abbattiamo, apriamo li e spostiamo tutto qui… Ma appena finita la burocrazia e arrivano i muratori dell’impresa cumuli di macerie rifiuti e parti cementizie non terminate ne faranno da padrona.

Ne sò qualcosa grazie all’esperienza personale, perché nonostante sia un tutto fare dell’hobby, nel 2003 fino al 2015 entrai a far parte dei team dei tecnici, negli studi associati, come rilevatore e disegnatore, e proprio lì che di cantieri grandi e piccini ne ho vissuti. Soprattuto dal punto di vista esterno, dal mezzo tecnico, disegnatore di cantiere, i mille cambiamenti, soluzioni agli intoppi o cambiamenti di rotta, di scelte repentine, tipologie di materiali, scelta dei prodotti, spesso insistemente scelti secondo il gusto e l’idea del proprietario, il sovrapporsi di strati e strati di grafici, misurazioni, per il duro compito di rielaborare i render in 3D, da mostrare poi ogni versione al committente, per mostrare il come verrebbe a fine lavoro. Cio non serve solo per gli esecutori ma anche per dare nuova speranza ai committenti stessi. Presenze che li eviterei sul cantiere, perché per giustificare ogni volta il dafarsi e gli stati d’avanzamento dei lavori spesso sono i primi a causarne ritardi.

Insomma ho avuto l’occasione di scontrarmi tra i proprietari e gli esecutori. Sulla varia faccenda ne potrei stilare un bestseller!

Descriverne lo sconforto e disagio leggibili sui volti dei proprietari, che per mesi interi mettono fretta per la chiusura del cantiere, ma non sanno che l’anno intero passerá tra il cercare di convincere i turni di: muratori, idraulici, elettricisti, falegnami, pavimentisti, cartongessisti, e alla fine imbianchini e arredatori- che ripeteranno all’infinito la “settimana prossima!”

I costi lieviteranno inevitabilmente, così i lavori non portati a termine in tempo cresceranno all’infinito…

Si poi per quanto riguarda i lavori reali in casa salirebbe solo inutile rabbia… avranno tutti la scusa pronta!

Scuse per ritardare e rimandare il dafarsi, deviando le attenzioni, accuserando il compito altrui mal eseguito. Dopo le demolizioni, abbattimenti e nuove configurazioni degli impianti idraulici e elettrici partono i primi ritardi o intoppi… l’idraulico non viene mai a montare i sanitari per tempo cosí come gli impianti di riscaldamento… se prima non finiranno di incollare asciugare stuccare e lavare i rivementi, tra pavimenti e piastrelle di bagni e cucina mai verranno gli altri a finire; nel frattempo i pavimentisti stessi non puntuali, perché complicanze nella messa in opera di battiscopa, spigoli falsi squadri, sfrido infinito, anche perché richiesta la presenza del falegname, se prima non si montano telai e mostrine delle porte o gli stessi infissi esterni non si può procedere… Peró anche il falegname non può monta le porte definitive se prima non pittano e finiscono i pavimenti in casa… O il pittore che non pitta se l’elitricista non monta prima tutte le lampadine e chiude le scatole di derivazione nelle stanze o non se ci sono ancora gli infissi esterni, e a sua volta l’eletricista come in un loop infinito di un cane che si morde la coda non ti monta gli interruttori e prese se i muri non sono ancora pittati o rivestiti… Poi il cartongesso, sul soffitto, le velette, gli archetti e finte colonne di stucco, pure se per nascondere gli impianti idrauulici, scarichi, condizionatori, cassette e quadri elettrici, li si perde un sacco di giorni utili per vedere risultati concreti… e la scelta del colore definitivo, un cono d’ombra anche su questo… ancor peggio se poi sostituire gli infissi esterni in legno alluminio PVC etc, li partono con la lamentela sul ritardo di forniture, quindi non vengono messi mai in tempi preventivamente dichiarati, non sono mai brevi…

Alla fine l’elettricista deve ripassare infinite volte per finire il lavoro dopo il consulto con l’idraulico, o se ci siano cenni di domotica sugli infissi o serrande, perché prima che finiscono di fare polvere non si potranno portare i motori, le pompe, le caldaie o gli split, e altri apparecchi da montare e studiare di come alimentarli creando anticipatamente linee dedicate.

Capita spesso di montare le prese o punti luce li dove era stato indicato da un primo progetto, e poi non si poteva passare più con nuovi cavi adeguati, li dove ora c’è un muro in pietra, una trave’ un pilastro, li dove poi passava la colonna di scarico o reti idriche e gas, alla notizia più deprimente di così non si potrebbe stare…

Comunque il proseguire dei lavori è un vero delirio!

Quando quel fornitore che non porta mai il giusto pezzo, che ti tiene in sospeso per un nuovo ordine.

Altra assurdità quando si pitta e il committente lamenta che la scelta delle tinte fatte sui campioni ora risultino troppo scure o è troppo carico o si evidenziano i difetti paretari, e vai di terza quarta mano che sfora il budget…

Però c’è da aggiungere che in molti diranno di farsi i dettagli di tinteggiatura per conto proprio ma non si potrà pittare se prima quei professionisti non mettono infissi davanzali e battiscopa cassette etc…

Oppure quante volte i muratori non finiscono di fare fori buchi e vari eventuali nuovi muri, cambiamenti anche non strutturali, cosí in casa sembra tutto un non finire mai…

In quel manicomio non sembra mai giungere qualcosa veramente al termine, rimane sempre un pezzo in sospeso nel nulla, allontanando il giorno in cui si chiuderà il tutto.

Poi spesso capita anche dopo che sembra terminato il lavoro e finalmente si possa passare alla fase successiva, si necessita di bucherellare le pareti qua e lá, per appendere mobili arredi quadri pensili etc, o attendere l’eletricisti per passare nuovi fili, perché non si aveva pensato prima… Necessita portare un nuovo punto luce per illuminare qualche istallazione artistica di design, quadro, scultura, regalo che in fine piace istallarlo giusto in quell’angolo privo di prese di luce… E si va con muri dinuovo rovinati, li dove strusciano cose appoggiando scale, e la casa dinuovo impolverata, rumori di trapani e martellate non finiscono più, in ogni stanza alzano dinuovo la polvere di cantiere, segature, montagne di scatole cartoni e imballaggi di vario genere che si accumulano ovunque per casa.

Attenti!…

Si rischia di cominciare d’accapo, insomma come in una sorta di giostra caotica che fa solo venire stress e rabbia. Camerette Soggiorni Bagni e Cucine ancora da montare, arredi da far indossare alla nuova casa come se fossero gioielli, lampadari sbrillucicosi mensole lucenti, staffe d’effetto, ganci stilosi etc etc…

Eeeh… Come si può bypassare tutto ciò?

Si, comprare case complete e già arredate… e lo stress lo eviti. Basta che poi appena stancati o annoiati bisogna rivenderle subito dopo, appena appaiono i primissimi segni di necessari lavori! Imitando gli americani nel vivere in costosissime case usa e getta fatte di cartone impupazzato di gesso.

Non sò, questa è la mia idea, forse troppo o poco vera, sta cosa è tutta da valutarsi, a voi ora lascio commentare la vostra.

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